Una lettura di Orazio. Ediz. italiana e latina
Senza scomodare Calvino e la sua ben nota lezione sull’importanza della lettura dei classici (e nemmeno Svevo con la sua teoria della scrittura come medicina), non si può che concordare con Giovanni Aniello e la sua dichiarata adesione alla poesia di Orazio come salvifica in questi cupi tempi di sconforto…Per combattere in qualche modo, per fugare (come appunto lui scrive nella illuminante nota personale premessa a questo mannello di esercitazioni letterarie) “quest’idea della morte che scandisce la fuga del tempo e l’imponderabilità del caso”.Tradurre Orazio deve essere sembrato un naturale approdo al poeta che già molto ha prodotto di suo e ha sentito il bisogno di accostarsi adesso ad una voce in sintonia (per aver “compagni al duolo”, anche), e insieme misurare le proprie forze confrontandosi con una difficile costruzione poetica, decidendo peraltro, opportunamente, di fare a modo suo. Convince la libertà strutturale che Aniello si concede nel rendere certe odi oraziane, convince malgrado l’orecchio abituato ad altre versioni fatichi un po’ –soltanto un po’ –a seguire i nuovi ritmi …
Recensioni
Non ci sono ancora recensioni.