Iuxta flumen vulturnum. Gli scavi lungo il fronte fluviale di San Vincenzo al Volturno
Le circostanze che hanno consentito di indagare un’area tanto prossima al corso del Volturno, sono state determinate dall’avvio, a partire dall’estate del 2005, dei lavori di manutenzione della centrale idroelettrica Enel impiantata alle sue sorgenti, che si trovano non distante dal sito archeologico di San Vincenzo al Volturno.
L’esigenza, insorta nel corso dei lavori, di intervenire sui bacini di stoccaggio delle acque da inviare nelle condotte forzate, ha imposto il riversamento nell’alveo naturale del Volturno di flussi idrici imponenti, riconducendone, di fatto, la portata a quella che alcune foto d’epoca testimoniano per i decenni iniziali del XX secolo. Nelle condizioni attuali, essi avrebbero però determinato l’allagamento dell’area archeologica monastica nel frattempo riportata alla luce.
Questo problema ha indotto la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise ad individuare, di concorde avviso con l’ENEL, la soluzione di provvedere all’intubazione del tratto del fiume prospiciente gli scavi e, in particolare, di fronte a quella del complesso del cosiddetto “San Vincenzo Minore”, tra il Ponte della Zingara e le Cucine monastiche, riportate alla luce nel 2001 […]
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