E’ il titolo di un libro scritto di proprio pugno da Elio Sozio, conosciuto da tutti e chiamato simpaticamente Papaccione. E’ il racconto dettagliato di un cammino percorso da Castellaneta (Taranto) a Capracotta, a piedi, in pieno inverno, lungo il vecchio tratturo, da una mamma e cinque figli. Tempi duri e drammatici, tempi di tristezza, di confusione e di “sfollamento”. Tempi “da lupi”, tempi di guerra, dopo l’armistizio del 9 settembre del 1943. E’ anche “metafora della vita”, proseguimento di un cammino, percorso e vissuto nei tormenti e nelle prove della quotidianità. L’immagine del “viaggio” indica una “filosofia di vita” fatta di incontri con la natura e i suoi elementi, con le persone e con sé stessi, ma indica anche un modo di penetrare e approfondire la propria storia.