L’odore del vento
Evidenziare nei grandi avvenimenti (la Seconda guerra mondiale o la Festa dei santi patroni a Gaeta o la semplice frequenza dell’Università di Napoli – macroargomenti) le piccole storie, quelle di chi è poi divenuto personaggio per particolarità o esemplarità delle proprie scelte di vita, per elevarle a dignità letteraria, veicolo di memoria e di rispetto grazie a una narrazione che indugia su molti particolari – inevitabilmente, perché lo scrittore ha tanti sguardi e a tutti deve dar conto -, si incanala in molte riflessioni per capire fino in fondo il perché delle cose, per riemergere e restituirci anche descrizioni paesaggistiche idilliache; personaggi che si muovono – tra scelte e consuetudini – dettagliati nell’aspetto fisico e finanche nell’abbigliamento, quasi tipi di questo suo mondo che lo scrittore non vuol lasciare andare; ambienti e spazi, passati attraverso le sue conoscenze professionali che sembrano suggerire ogni geometria necessaria a rappresentarli sulla carta.
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